1_Il baco da seta e la farfalla

 

 

 

«Avrete già udito parlare delle meraviglie che Dio opera nella produzione della seta, invenzione di cui Egli solo poteva essere l'autore. Si tratta di piccoli semi, simili a granellini di pepe che io non ho mai veduto, ma di cui ho sentito parlare: perciò, se cado in qualche inesattezza la colpa non è mia.

Al sopraggiungere dell'estate, quando i gelsi si coprono di foglie, questi semi cominciano a prendere vita. Prima che spuntino quelle foglie di cui si devono nutrire, stanno là come morti; a poco a poco, con quell'alimento si sviluppano, finché, fatti più grandi, salgono sopra alcuni ramoscelli, ed ivi con la loro piccola bocca filano la seta che cavano dal loro interno, fabbricandosi certi bozzoli molto densi, nei quali ognuno di quegli insetti, che sono brutti e grossi, si rinchiude e muore. Ma poco dopo esce dal bozzolo una piccola farfalla bianca, molto graziosa.

Se questo fenomeno non cadesse sotto i nostri occhi, ma ci fosse raccontato come cosa di altri tempi, nessuno lo crederebbe. Infatti, come potremmo credere che un verme o un'ape, - esseri privi di ragione - siano tanto diligenti e industriosi nel lavorare per noi fino a rimetterci la vita come il povero bacolino nel suo lavoro? […]

Quando questo verme si è fatto grande … comincia a lavorare la seta e a fabbricarsi la casa nella quale dovrà morire. Questa casa, come vorrei far intendere, è il nostro Signore Gesù Cristo. Mi pare di aver letto in qualche parte, o di aver udito, che la nostra vita è nascosta in Cristo, ovvero in Dio, che è poi lo stesso, oppure che Cristo è la nostra vita ...(Col 3,3-4). Che il testo sia o non sia cosi, per il mio intento poco importa.

Osservate qui … quello che con l’aiuto di Dio possiamo fare: che Sua Maestà diventi nostra dimora fabbricata da noi stessi … Dicendo che Dio è nostra dimora, e che questa dimora possiamo fabbricarcela da noi stessi per prendervi alloggio, sembra quasi che voglia dire di poter noi aggiungere o togliere a Dio qualche cosa. E lo possiamo benissimo, ma non già aggiungendo o togliendo a Dio, bensì aggiungendo o togliendo a noi, come quei piccoli vermi, perché non avremo ancora ultimato quanto sarà in nostro potere che Egli verrà, e unendo alla sua grandezza la nostra lieve fatica, che è un nulla, le conferirà un valore così eccelso da meritare che Egli si costituisca in nostra stessa ricompensa. Non contento di aver sostenute le spese maggiori, vorrà pure unire le nostre piccole pene alle molto grandi che Egli un giorno ha sofferto per non farne che una cosa sola» (2M 2, 6).

«Mi fermerò a parlarvi di tre cose … La prima è l’amore che dobbiamo portarci vicendevolmente; la seconda il distacco dalle creature; la terza la vera umiltà, la quale, benché posta per ultimo, è prima ed abbraccia le altre» (C 4, 4).

 

 

 

Il mio cuore una tempesta, nubi infuriano nel profondo
Il Principe della pace è venuto facendo breccia nel vento
Il cielo violento ha tenuto il suo respiro

E nella Tua luce ho trovato riposo

Squarciando la notte
Cavalcando la tempesta
Fissi nella lotta
I miei occhi hanno trovato i Tuoi
splendente come il sole
grandi passi attraverso la mia paura
il Principe della pace
mi incontrò là
 

Hai ascoltato la mia preghiera
 

Speranza, come il sole, luce che squarcia le tenebre
il Principe della pace venne e irruppe nel mio cuore
la croce violenta, la tomba vuota
e nella Tua luce ho trovato grazia
 

Sei sempre lì
e ascolti la mia preghiera
 

Il tuo amore mi circonda quando i miei pensieri sono in guerra

Quando la notte urla di spavento la tua voce ruggirà
Vieni o morte, vieni ombra. Dio so che la tua luce mi verrà incontro là
 

Quando la paura verrà a bussare, ci sarai Tu di guardia
Quando il giorno porterà i suoi problemi, ci sarai Tu a tener saldo mio cuore
Vieni tempesta o battaglia
Dio so che la tua pace mi verrà incontro là

 
Il mio cuore è saldo
so che Tu sei Dio
 

Oh non temerà alcun male
Perché so che Tu sei qui
E la mia anima riconoscerà sempre che Tu sei Dio
E hai ascoltato la mia preghiera

footprints of Jesus

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