13_«Convertitevi e credete nel vangelo» (Mc 1,14-20)

«Convertitevi e credete nel vangelo» (Mc 1,14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e Io seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con garzoni e andarono dietro a lui.

 

Guida di lettura

Nel corso del nostro itinerario abbiamo potuto scoprire come vive Gesù curando la vita, offrendo accoglienza ai peccatori, difendendo gli ultimi e liberando la donna... Ascoltiamo ora le chiamate che ci fa Gesù. La più importante la riassume così l'evangelista Marco: «Comincia qualcosa di nuovo. E vicino il regno di Dio: cambiate maniera di pensare e di agire, e credete nel vangelo». Se seguiamo Gesù è per collaborare con lui al progetto umanizzante del. Padre.

 

Accostamento al testo evangelico

Contesto della scena. Che cosa ti suggerisce la fine del Battista in prigione? Ha qualche importanza la «Galilea» per i discepoli di Gesù? Perché Gesù abbandona il deserto? In che modo poté Gesù annunciare Dio come buona novella?

Regno di Dio. Che cos’è per Gesù il «regno di Dio»?

Il regno di Dio è vicino. In che cosa si può notare che Dio incomincia a regnare tra noi?

Convertitevi. A che cosa pensi quando senti parlare di conversione (pentimento, fare penitenza, abbandonare una vita di peccato, confessarti, cambiare l’orientamento della tua vita...)? Che cosa può essere il «convertirci al regno di Dio»? In che cosa dobbiamo cambiare perché Dio possa cambiare il mondo?

Credete in questa buona novella. Tu credi che Dio ci stia attirando tutti verso una vita più umana? Ti pare una buona novella sapere che Dio cerca solo una vita più felice per tutti? È possibile in questo mondo? Si deve aspettare fino alla vita eterna?

La chiamata dei quattro pescatori. Ti sorprende che chiami alcuni pescatori e non i sacerdoti del tempio o i maestri della Legge? Che dice loro esattamente? Perché li chiama? Che cosa vuoi dire «pescatori di uomini?».

 

Commento

Il regno di Dio è vicino

 

Siamo in un momento decisivo per questo gruppo che cerca di seguire Gesù e collaborare al suo progetto. Il potente Antipa ha messo in carcere Giovanni nella fortezza di Macheronte. La prigione pone fine alla sua attività. Si spegne la voce del Battista, però si alza una voce più forte, quella di Gesù. Dalle sue labbra ascoltiamo il grande progetto di Dio. Gesù lascia la regione del Giordano e viene in Galilea. Non si ferma nel deserto perché la gente venga a lui. Non torna neppure a Nazaret, al suo vecchio lavoro di artigiano. Sarà lui stesso ad avvicinarsi ai villaggi per proclamare la «buona notizia di Dio». Non dobbiamo dimenticare mai la «Galilea». Qui incominciò tutto. E in Galilea che si ascolta per la prima volta grande progetto del Padre, che Gesti chiamava il «regno di Dio». È in Galilea che Gesù chiamò i suoi primi quattro discepoli: oggi noi siamo i loro eredi. È in Galilea che dobbiamo tornare sempre per ravvivale la nostra sequela di Gesù risorto. Secondo Marco, Gesù parla di un «evento», qualcosa che accade ed è necessario accogliere, perché può cambiare tutto. Lui lo sta già sperimentando e vuole che tutti condividano la sua esperienza. L’evangelista riassume il nucleo del messaggio di Gesù con queste parole precise. Diceva questo: «il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nei Vangelo».

«Si è compiuto il tempo». Non si deve vivere con lo sguardo rivolto al passato. Le promesse di Dio si stanno compiendo. Bisogna prestare attenzione a ciò che sta accadendo: «Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9, 62).

«È vicino il regno di Dio». Dio sta cercando di aprirsi la strada in mezzo a noi per rendere la vita più umana. Dove regna Dio, l’umanità progredisce in giustizia, solidarietà, fraternità e pace. Non è vero the la storia debba scorrere per le strade della sofferenza e della morte che tracciano i potenti. È possibile un mondo differente, più giusto, più degno, più sano e felice per tutti, proprio perché Dio lo vuole così. E possibile l'alternativa.

«Convertitevi». La volontà divina di umanizzare la nostra vita diviene realtà al risvegliarsi della nostra responsabilità. È possibile dare una nuova direzione alla storia umana perché Dio ci sta attirando verso un mondo più umano. Dobbiamo uscire da altri regni – quello del potere, dell’avere e del piacere fine a se stesso - ed entrare nella logica e nella dinamica del regno di Dio.

«Credete in questa buona novella». Dobbiamo prendere sul serio il progetto di Dio e confidare nel potere di trasformazione dell’essere umano, attirato da lui verso una vita più degna. Non siamo soli. È possibile la speranza. Dio sta sostenendo anche oggi il grido di coloro che soffrono e l’indignazione di quanti reclamano giustizia. Dobbiamo introdurre nel mondo la fiducia.

È sorprendente che Gesù non spieghi mai direttamente, con direttamente, concettualmente, in cosa consista il regno di Dio. Ciò che fa è suggerire, con la sua vita e le sue parabole indimenticabili, come agisce Dio e come sarebbe la vita se ci fossero persone che agiscono come lui.

Il «regno di Dio» è un’esperienza nuova di Dio. Una maniera nuova di capire e di vivere Dio, che ci porta a collocare tutto dentro il suo grande progetto di umanizzazione. La vera relazione è al servizio di tutto questo. Che è il cuore del suo messaggio, la passione che animò tutta la sua vita, e anche la ragione per la quale fu condannato. Seguire Gesù significa, anzitutto, collaborare all’edificazione del «regno di Dio». Un regno che inizia in questa vita e raggiunge la sua pienezza nella vita eterna. Non è strano che, immediatamente dopo averci offerto il riassunto questo progetto Marco presenti Gesù che cerca collaboratori per portarlo avanti. La scena va più in là di un semplice episodio. L’evangelista si sforza di trasmettere il significato profondo che ha la sua chiamata: Gesù assegna a noi il compito di annunciare e promuovere il progetto del regno di Dio lungo i secoli. Da cui ha origine la Chiesa.

Gesù «va passando lungo il mare di Galilea». Ha incominciato il suo cammino. Non è un rabbino, seduto alla sua cattedra, che cerca discepoli per formare una scuola religiosa. È un profeta itinerante che cerca uomini e donne per aprire con loro nuovi cammini al regno di Dio.

È Gesù che prende l'iniziativa. Si avvicina, fissa il suo sguardo su quei pescatori e li chiama a dare un orientamento nuovo alla loro vita. Nessuno si mette in movimento sui passi di Gesù seguendo una propria intuizione o il desiderio di vivere un ideale. Ma per il fatto che Gesù ci attrae. La chiamata di Gesù è personale. Si rivolge a pescatori che hanno un nome: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Gesù li sorprende nel mezzo delle loro occupazioni di ogni giorno: a gettare le reti o a ripararle. Non hanno una preparazione specifica. Non si distinguono in nulla. Ciò che risulta decisivo è l’ascolto del suo «Venite con me». Ascoltare questa chiamata non è affare di un giorno. Gesù li chiama a camminare dietro di sé. La sequela esige una dinamica di movimento. Seguire Gesù significa fare passi concreti. Se nella nostra vita ci fermiamo, ci allontaniamo da Gesù. Il contrario della sequela è l’immobilismo. Chiamando questi quattro pescatori, Gesù dice loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». L’espressione, suggerita senza dubbio dal loro lavoro, è provocatoria. Che cosa significa essere «pescatori di uomini»? Gli ebrei vedevano nel mare in burrasca la rappresentazione delle forze del male: nelle acque dell’abisso dimora ciò che è ostile a Dio e minaccia l’umanità. Per questo «pescare uomini» è liberare l’essere umano dal male per introdurlo nella dinamica del regno di Dio.

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